IL MIO METODO DI LAVORO


Spero di far contenti parecchi usufruitori di questo blog, con questa "lezione" sui generis di fumetto e illustrazione!


#0 - L'ANTRO DELLO STREGONE









Vi giuro l'idea non è stata mia, ma di FABRIZIO DE FABRITIIS, il famigerato "FUMETTISTA ESPLOSIVO", creatore di una importante  e nuova realtà editoriale come CAPITAN NOVA, DEFENDERS of EUROPE e ROMABOT... Mi dice "Secondo me nelle tue lezioni di fumetto manca la "postazione" del disegnatore!". Credo abbia ragione, anch'io da ragazzo cercavo di immaginare come poteva essere la stanza da lavoro di uno dei miei idoli  del fumetto...e  per me era più o meno l'antro di uno stregone, in cui creava mille magie affascinanti: La prima volta che entrai nello studio di un professionista del settore, fu a casa di LINO LANDOLFI, un grande del "GIORNALINO" creatore di personaggi tipo PROCOPIO e riduzioni  a  fumetto del DON CHISCIOTTE. La moglie mi condusse davanti alla porta di una stanza e disse "E' la!"  Bussai e lui rispose avanti, aprii , trovandomi in un immenso stanzone ammobiliato con al centro un tavolo da disegno e  ogni ben di Dio per un disegnatore...Pandolfi mi sorrise "Vedi?...Questo è territorio mio, (riferendosi al tavolo)quella là, comanda su tutto il resto della casa, ma non qui! Anche se volesse ramazzare deve prima chiedere il mio permesso!".
Io sono il secondo di tre fratelli concepiti col timer,5 anni e 5 mesi di distanza l'uno dall'altro. Col più grande RINO, dividevo la passione per il disegno, col più piccolo MICHELE quello per la musica...avevo poco spazio per disegnare...Rino studiava in sala, Michele nella cameretta , io dovevo scegliere tra il bagno e la cucina...vi assicuro che dopo la visita di uno dei miei due  fratelli, non era più salubre restare in bagno...Per lunghissimo tempo ho lavorato in cucina, tra fettuccine e vitello tonnato...fino a quando mia moglie esasperata  mi ha dato un ultimatum..."O te ne vai a lavorare nell'ANTRO dello STREGONE"(come chiamo io lo studio), oppure noi non si fa più..."Non le ho  fatto terminare la frase capendola al volo ,ed ora lavoro in camera mia...



# 1 - LA PAGINA


Premetto che essendo assolutamente autodidatta,  il mio metodo è solo mio, e se qualcuno vi dirà che lo adotta da tempo, sicuri come la morte e le tasse, che lo ha ripreso da me...











Nel caso di questa Pin-Up su Sandokan, poi diventato manifesto, copertina e cartolina...Dopo la commissione, si parte con la  ricerca dell'idea. Io non ho mai amato i personaggi di E.Salgari, trovandoli sempre troppo stereotipati. Non sapevo proprio da dove cominciare...perciò mugino, rimugino, niente...Una sera per fortuna mia,  mi leggo la biografia dello scrittore e WAM! l'illuminazione.Salgari si trovò impotente, nonostante abbia fatto arricchire editori,  nel poter dare sistemazione adeguata alla degenza in clinica psichiatrica alla moglie...cioè, non poteva permettersi una clinica privata coi confort che l'epoca offriva(non essere trattati da bestie, ma  da esseri umani.)... e siccome i guai non arrivano mai da soli... si suicidò... Disegnai Sandokan con tutta la rabbia che poteva avere in corpo  il suo creatore. Una volta avuto l'idea passai alla realizzazione... un paio di bozzetti a matita, veloci, una mia prima cernita e poi il vaglio del committente .Ricalco, nel caso il bozzetto venga scelto(altrimenti ne preparo un altro.), su carta da lucido, definendo meglio le proporzioni e le ombre coi pennarelli (vedere #1 e #2.)... Poi col tavolo luminoso lo riporto in bella copia su volgarissimo cartoncino ,  io uso l'F4 liscio.Terminata questa fase, lo ripasso con l'inchiostro di china(vedere #3.), utilizzando pennini, pennarelli e pennello Windsor & Newton #0 ( Una volta usavo solo il pennello.). Mi preparo alla colorazione. Fotocopia in A4 a laser in B&N. dell'originale, e poi a divertirsi come quando si era alle elementari...pennarelli Pantone , chine colorate e tempera, colorando non solo il disegno, ma anche me (vedere #4.). Lascio riposare per un giorno... poi scansiono sul computer a 600 dpi. e con un programma che non è PHOTOSHOP, ma PHOTO-FILTRE, aggiusto il colore e se occorre do anche degli effetti speciali. Lo salvo su diecimila cd, e infine lo invio tramite E-Mail al committente, attendendo con ansia e terrore la sua stampa, sperando di non aver sbagliato nulla... Noterete che il fumo nella pin-up da grigio è divenuto arancio... modificato per amalgamare meglio il colore...  










Non mi stancherò mai di dire, che essendo completamente autodidatta, il mio metodo di lavoro è talmente mio da averlo perfezionato nel corso degli anni. Funziona con me, ma non è detto che possa funzionare anche con gli altri. Ho lavorato con ogni tipo di sceneggiatura, da quella tipica europea : con la storia suddivisa in pagine, le pagine a loro volta in vignette con la descrizione e i dialoghi degli avvenimenti. La sceneggiatura argentina, dove il disegnatore  ha una sceneggiatura suddivisa solo in vignette, e decide lui il numero delle stesse nella  pagina. La sceneggiatura teatrale, scritta su tre colonne. A) Descrizione della scena. B) Dialoghi. C) Effetti speciali e Onomatopee... ed infine con il "PLOT" alla americana, in cui vi è una descrizione di ciò che avviene nella pagina, e  dialoghi sommari. Lo sceneggiatore definirà i dialoghi, dopo che il disegnatore avrà consegnato le pagine. Credo inutile specificare che io preferisca il "PLOT", mi permette di lavorare con una  grande libertà creativa.  Invece quando scrivo io, è un ibrido, i miei dialoghi sono molto definiti... a volte troppo, ed in sede di realizzazione della pagina spesso sono costretto a tagliare... meglio abbondare che deficere. Bene, ora passo la parola al mio alter ego fumettistico "WILLARD WINNIE", nome di battaglia "WILLARD the WITCH". "Fumettaro" anche lui, ma con meno fortuna della mia...
Molti dopo la lettura della pagina di sceneggiatura da realizzare, buttano giù un layout abbastanza definito in un formato piccolo (Neal Adams, Roberto Diso e Dante Bastianoni per esempio). Una volta che tutto è definito, in bella copia (Spesso fotocopiano il layout in formato da lavoro e lo trasferiscono in bella copia.). Io invece  realizzo un layout molto istintivo su di un foglio da fotocopie in A/3 (non ridotto). Quando tutto va bene, passo a ricalcarlo su di un foglio trasparente ( Carta da lucido) correggendo le proporzioni ed i particolari, diventa la mia pagina a matita... così per tutte le pagine che devo consegnare mensilmente. Dodici se le inchiostro io, ventidue se faccio solo le matite. Ripasso in bella copia, tramite tavolo luminoso su cartoncino, ed inchiostro, tenendo come riferimento per i neri la pagina su "lucido". Una volta mi armavo di santa pazienza e se occorreva vi aggiungevo anche del retino... i suoi frammenti appiccicosi poi li ritrovavo su ogni parte del mio corpo... ed anche in situazioni imbarazzanti...EHM...EHM... Ora,  non li trovo più nelle cartolerie specializzate e uso un programma specifico per il computer... non so se in questa sede possa dire il "nome", o sia considerata pubblicità... Non mi ritrovo frammenti di retino da tutte le parte, e ahimè... ho anche meno occasioni di ... imbarazzarmi... gli anni passano... La pagina pubblicata, appartiene alla miniserie di "WILLARD the WITCH"... "Diari: Alieni", ancora in lavorazione ed inedita, sono quasi alla fine. I miei attrezzi da lavoro, sono semplici e non sono di grande marca,  il pennello deve essere di "MARTORA", e purtroppo solo due marche ne garantiscono l'efficacia... WINDSOR & NEWTON... e l'italianissima "LEONARDO"... Col pennello ammorbidisco dei tratti e realizzo dei tratteggi. Con il pennarello  la parte tecnica e le campiture in nero. Il pennino mi serve per ripassare il contorno della figura... mentre con la gomma da macchina per scrivere, cancello piccoli tratti di inchiostrazione... tempera bianca e correttore per effetti speciali... credo inutile spiegare a cosa serva un compasso...     


#1.1 - LA GABBIA E IL FORMATO



In America, tranne casi eccezionali, tutte le case editrici di fumetti, adottano due  formati di gabbia standard. Uno per il fumetto "canonico", mentre l'altro per poter disegnare a tutta pagina, senza lasciare spazi bianchi. E' a carico delle case editrici rifornire i disegnatori di fogli di cartoncino su cui disegnare con la gabbia prestampata in azzurro (per chi non lo sapesse, nella stampa in bianco e nero l'AZZURRO è invisibile).Questi stessi fogli si possono comprare in qualunque negozio di cartoleria o centro commerciale degli States.

Noi ci occuperemo del fumetto "canonico", in cui  si disegna solo dentro la "GABBIA" .
In Italia invece, ogni editore si sente in dovere di adottare un proprio formato, mettendo nel panico noi miseri disegnatori. Non si può lavorare in formato di stampa, essendo troppo piccolo (se foste Superman, potreste usare la "vista telescopica", ma credo che tra i vostri super-poteri non  sia incluso il dono del disegno) , nasce l'esigenza di ingrandire il formato in proporzione alla propria vista.
I MATEMATICI  hanno ovviato in tale proposito con una formula matematica:  A:B=C:D  (le PROPORZIONI MATEMATICHE)
Sapendo le misure di stampa, ipotizziamo cm.17x21 e volendole trasformare in 38 cm. l'altezza, la formula si applicherebbe così : 21(altezza di stampa):38(altezza dell'originale)=17:X. dove la "X" sarebbe la misura della base dell'originale a noi sconosciuta...
Di solito i disegnatori di fumetti non sono dei buoni matematici...gli unici conti che sanno fare, è se hanno ricevuto più o meno denaro come compenso a pagina, e come mai aumenti il costo della vita e non la loro provvigione..".MHA'! MISTERO DELLA MATEMATICA!!!!"... perciò, diligentemente riportano su di un foglio di carta la gabbia del formato di stampa, prolungando le altezze(alle dimensioni volute...diciamo come prima cm.38)   facendole congiungere con la diagonale del formato...dove si intersecano, è la larghezza giusta, se non erro dovrebbe essere cm.27. Non sto BESTEMMIANDO! Sui disegni che vi ho preparato, dovrebbe essere tutto più più chiaro e semplice...almeno spero...             




# 3 - IL VOLTO



Ragazzi cosa dirvi?!... Io solo in casa, mia moglie e mia figlia in giro per Roma con la mia carta di credito, in televisione le solite storie...il caffè  è finito, e nemmeno un negozio aperto per andarlo a comprare... gli amici a seguire le partite di calcio, i libri e i fumetti tutti letti, almeno due volte... mi annoio... cosa faccio? uno scherzo telefonico?!...No!...Tanto sono solo io a rimanere di domenica in casa...allora?...Bhè, vi preparo una terza lezione sul mio metodo di lavoro...altro che scherzo telefonico...
Partiamo col volto umano. Ogni disegnatore ha uno stile in merito, ma la tecnica di costruzione è sempre la stessa...     







Ed eccoci alla seconda e terza parte del volto.
 Per quanto riguarda il profilo, non cambia nulla in rapporto alle proporzioni, ma spesso l'occhio (dell'artista)  aiuta molto. Invece ricordate...di solito la ghiandola   lacrimale corrisponde alla larghezza del naso, La metà dell'occhio ai margini della bocca...ed una mano corrisponde più o meno alla distanza che intercorre tra il mento e l'attaccatura dei capelli. Modificando questi parametri, modifichiamo il viso del personaggio. L'unità di misura del viso è la distanza tra l'attaccatura delle sopracciglia e la punta del naso...ma questo non toglie che possiamo anche crearcele noi (le unità di misura) a secondo della nostra comodità.   



#4 - LE PROPORZIONI DEL CORPO UMANO


Credo di avervi detto abbastanza sul volto , se avete dubbi, chiedete.... L'unica sostanziale differenza nelle proporzioni tra un volto maschile e uno femminile è l'ubicazione degli occhi... L'uomo a tre quarti (più o meno dell'ovale), nella donna, invece, a metà. Anche io appena saputo strabuzzai gli occhi (i miei), ma è vero. Un trucchettto insegnatomi dal grande (in tutti i sensi) JOHN BUSCEMA.
L'altezza di un uomo perfettamente visto frontale sono in media tra le sette e  sette mezza delle sue teste. Nella donna è più o meno lo stesso, a lei sono le proporzioni delle membra che cambiano in rapporto all'uomo, avendo una struttura ossea differente.
Nei supereroi, per dargli più possanza gli si aggiunge una testa... molti erroneamente pensano che abbiano la testa piccola, ma non è così, sono tutti molto più alti di noi...di me di sicuro. Infatti io mi identifico in WOLVERINE : " BRUTTO, BASSO e INC...ARRABBIATO:"
Avete notato che seduti, in media siamo tutti alti uguali? L'altezza viene determinata dalla lunghezza del femore, l'osso che abbiamo nella coscia,
La lunghezza delle spalle, dal collo al deltoide( il muscolo che ci permette di alzare il braccio), equivale a una mano ben distesa.
Queste sono le proporzioni standard, col metodo standard, la testa umana presa come unità di misura, ma se voi volete personalizzarlo, usando l'alluce destro (volgarmente chiamato "ditone"), per esempio, sarà molto più faticoso, ma liberi di farlo..."I GUSTI SONO GUSTI!" disse l'uomo che si succhiava il chiodo...   




# 5 - LA FIGURA FEMMINILE




Come si suol dire :"Prendere due piccioni con una fava ."Non essere tacciato dalle ragazze di SCIOVINISMO, e rendere un favore ai ragazzi che disegnano UOMINI col SENO."
Iniziamo col parlare della figura disegnata in generale, sia maschile che femminile. Non bisogna mai iniziare un qualunque disegno da un particolare( è dispersivo e ti fa perdere di vista le proporzioni), ma da una visione d'insieme, molto abbozzata.. La schematizzazione può essere personalizzata, in questo caso ne ho usata una tra le più comode...sintetizzare le varie parti umane in figure geometriche semplici. Man mano che si procederà nel definire l'insieme,  lo si farà anche nei particolari. Notate  i dettagli del viso vengono determinati, progressivamente che si perfezionano le proporzioni del corpo. Buona regola per un principiante, iniziare a disegnare la figura umana sempre nuda, e vestirla in un secondo momento, ne acquisteranno di veridicità anche le pieghe dei vestiti.
Tutte queste regole potranno essere stravolte quando si avranno bene stampate in testa le proporzioni del corpo umano e la teoria delle pieghe, non prima. Si racconta che JACK(the king)KIRBY fosse capace di disegnare la figura umana, partendo dal dettaglio del piede, fino , sempre definendo bene,tutto il resto del corpo ad arrivare alla testa. Primo lui era Kirby, secondo, non serve a niente...ognuno di noi deve usare il metodo più semplice e congeniale per se stesso. L'importante è ottenere il massimo dei risultati.

#5.1 - LA RECITAZIONE FEMMINILE




Mio regalo personale a tutti gli appassionati,  che seguono le mie lezioni:
Il volto femminile e le sue espressioni.
Insisto sul tema, perché so quanto sia difficile imparare a disegnare la donna e sono convinto come mi spiegò ZANOTTO, che abbelllisce di molto la pagina...non solo come motivo decorativo, prettamente maschile, ma anche artistico. Un mio caro amico mi ha detto "Non c'è nulla di più bello di una "donna", e se Dio l'ha inventato se l'è tenuto per se." Credo abbia ragione..
Come già spiegato, le proporzioni del viso sia maschile che femminile sono le stesse,  tranne per la seconda nel  posizionamento degli occhi alla metà dell'ovale.
Ancora prima di saper disegnare decentemente, perdevo molto del mio tempo nella recitazione dei personaggi, convinto che più veritiera fosse e meglio si sarebbe raccontata la storia, invece gli editori o chi per loro, tentarono di dissuadermi.Credono che i personaggi non debbano mai recitare, chi per non "abbruttire" i visi, chi per motivi di "contegno" dell'eroe. Alla Daim Press, per fare un esempio, mi dissero che Martin Mystère, come Tex, Dylan Dog etc...non dovevano mai avere,  più di uno sguardo da bellone duro (per me da EBETE)...ne hanno viste talmente tante da essere distaccati (?). Io allora mi concentrai su tutti gli altri, tanto il viso di M.M. per me era già di suo una maschera inespressiva..."Perché Java, ha le guance gonfie?"..."Sta mangiando!"..."No!No!No!"..."Ma Diana è un assistente sociale!"..."Perché gli assistenti sociali non hanno emozioni?"..." Ma sorride, mentre ringrazia un barista..."..."Urla per chiamare un taxi!"...Tornavo a casa sconsolato e capii, che se tanti miei colleghi non facevano recitare i loro personaggi, non era per loro demerito...Diversa prospettiva dall'altra parte dell'oceano. La recitazione deve essere plateale, esasperata e spesso, troppo spesso, finta. Sono un convinto sostenitore delle pose plastiche, ma non mentre sorseggiano un caffè, o si alzano al mattina dal letto...il supereroe, proprio per essere tale, deve mantenere la normalità nella vita privata.C'era un mio collega, non farò mai il nome, che disegnava le donne, sempre, in qualunque situazione col tacco da "15", in posa da pin-up, evidente lordosi, e con le labbra propense a chissà cosa...quando glielo feci notare, mi rispose che lui disegnava belle donne, ed era quello ciò che il lettore cercava da lui...non ricordo se risposi, ma senz'altro avrò pensato "saranno lettori cerebrolesi".
Continuo ad essere uno strenuo sostenitore della "recitazione", ora che sono una "firma" mi tollerano...ma ancora mal digeriscono che i personaggi dei fumetti, soprattutto le donne, recitino....   




#6 - LE DIFFERENZE MORFOLOGICHE FRA UOMO E DONNA




Confesso che se quando ero adolescente, qualcuno mi avesse detto che avrei spiegato come si disegna una donna, non ci avrei creduto. La prima vera grande difficoltà che un disegnatore maschio (a volte anche femmina) trova nel disegnare è la figura femminile...come ho già avuto modo di dire si disegnano "uomini col seno". Fino al mio incontro con JUAN ZANOTTO, ho evitato come la peste il problema, non preoccupandomene...ma quando in sceneggiatura arrivava "LEI", mi venivano i vermi in pancia.... Guardai le donne di ZANOTTO, GARCIA SEIJAS, PEPE GONZALES e tanti altri, ma nulla...o li copiavo,  oppure sempre "uomini col seno". Per fortuna da giovane, non mi sono mai mancate le ragazze... così unii l'utile al dilettevole, studiandole dal vivo. Credo che nelle mie donne ci sia la summa di tutte quelle di cui ho avuto la fortuna di fare "amicizia".
Per capire la vera e unica differenza morfologica tra l'uomo e la donna, è sapere una verità scontata:  la donna è strutturata fisicamente per avere i figli, mentre l'uomo no. La natura le ha donato un bacino più grande in rapporto a quello dei maschi, come tale tutte le proporzioni cambiano. Infatti da uno scheletro si può riconoscere il sesso del proprietario...ricordate LUCY, l'ominide primordiale?...
Con un bacino più grande, il giro vita si alza, dando la falsa apparenza di braccia più lunghe. Tenete presente che i muscoli si adattano allo scheletro, come dei vestiti su di un oggetto. Le spalle sono più larghe e squadrate per sorreggere il peso del seno,  ed anche il deltoide appare più lungo e affusolato. L'uomo ha il retto dell'addome , la donna il canale di venere . Il femore in proporzione è più lungo per permettere l'estroflessione del nascituro e una velocità di falcata in caso di fuga con la prole da un pericolo. La donna tra le cosce (non voglio battute maliziose!) ha un muscolo in più che l'aiuta a spingere durante il parto...è il più potente muscolo umano...Per i maschietti intenditori è inutile parlarvi del fondo schiena(sempre a causa del bacino più lungo).Non vi spiego oltre, per non togliervi il gusto della scoperta...non vi sembrerà vero, ma le vostre compagne apprezzeranno...voi imparate a disegnare le donne, e il rapporto di coppia si consoliderà ancora di più.
Piccola tirata di orecchie per le disegnatrici...spesso disegnano donne molto efebiche...non vergognatevi ad  osservarvi, anche se diverse da certi canoni stereotipati del bello femminile, le proporzioni sono sempre le stesse... altrimenti siete "uomini" e non lo sapete...   



#7 - IL CORPO UMANO IN MOVIMENTO







Ed eccoci ad una lezione più pratica che teorica , IL CORPO UMANO IN MOVIMENTO :"LA CORSA".

Prima regola fondamentale, quando il corpo umano è in movimento (corre, cammina, tira un pugno...), il movimento dell'arto superiore destro corrisponde a quello dell'arto inferiore sinistro. Se pongo in avanti il braccio destro, porrò in avanti la gamba sinistra... non è una opinione ma TASSATIVO!!!!
Come trasformare una camminata in corsa ?... Più incliniamo in avanti il busto, abbassando la testa e allungando le gambe e più diamo l'impressione che il personaggio corra. Tenete presente che il fumetto non avendo il "movimento reale", apparirà statico, noi dovremmo solo esasperare l' azione. La foto del più grande velocista, al culmine della corsa, apparirà   più lento, rispetto alla visione dell'azione.
L'esercizio consiste nell'applicare questi consigli in parecchi disegni velocissimi più schizzati che definiti, in cui le proporzioni umane vengono ben delineate. Non usate ne la gomma e ne la logica, ma solo l'istinto e la matita (meglio la biro, per non avere la tentazione di cancellare)...Ricordate dovete essere velocissimi, non soffermarsi troppo a pensare...All'inizio verranno, come diceva Totò delle "CIOFEGHE", ma se stringerete i denti e persisterete, non solo vi entrerà la "DINAMICA" nella matita, ma migliorerete notevolmente la vostra abilità nel riprodurre il corpo umano.Una volta scelti  gli schizzi migliori, potete trasformarli in disegni compiuti.
Questo esercizio andrebbe fatto almeno un paio di volte alla settimana...dovrebbe essere per noi disegnatori l'equivalente degli esercizi di "scale"sul pianoforte per i pianisti..."pallosissimi", ma utili per sciogliere la mano.
Se lo stesso esercizio, lo applicherete in giornate di sole, andando in giro per la città con una matita e un blocco da schizzi, abbozzando tutto quello che viene attirato dalla vostra attenzione, decuplicherete le vostre capacità di disegnatori e la memoria fotografica che ogni buon autore di fumetti deve avere( se conoscete altre persone con la vostra stessa passione, fatelo insieme, IMPARERETE  DIVERTENDOVI!!!).                







La mia scelta stilistica nel fumetto non fu data dalla "folgorazione per la via di Damasco"...vedendo i disegni di NEAL ADAMS e JOHN BUSCEMA, ma osservando i disegnatori italiani...
Fermi, statici, in posa.... qualcuno come G.Ticci su Tex catturava la mia attenzione, ma quei disegni, belli, bellissimi, erano così fermi... mentre aprendo un qualunque fumetto Marvel, trovavo quell'esplosione di movimento e dinamicità allo stato puro,  il disegnatore più scarso, grazie al sapiente uso della dinamica rendeva il proprio disegno più bello. Per me divenne fondamentale infondere movimento in una vignetta,  con il disegno o con le inquadrature.
Spesso basta solo la composizione dei corpi per ottenere ottimi risultati. Il tutto tondo è fondamentale per infondere tenerezza, basti guardare la DISNEY, ci ha edificato un impero, ma anche la natura l'adotta come espediente per salvaguardare i cuccioli... tutti i cuccioli di mammifero, per infondere tenerezza e protezione, e avere un'occasione di salvezza da un ipotetico aggressore, è  "disegnato" col tutto tondo.
Man mano che si cresce il tondo si affievolisce lasciando posto alle spigolature, agli angoli vivi...da prede si diventa predatori, e qual'è la migliore abilità per un predatore se non essere più veloci delle proprie prede. La velocità va inscritta nei triangoli.